Zoo di Pistoia

Fenicotteri che si scaldano al sole, suricati sempre vigili e simpatici, tante specie di scimmie con diversi sguardi e diverse personalità, lontre indaffarate, orsi e zebre con un forte senso della famiglia, giraffe curiose e cordiali, pavoni che saltano di recinto in recinto per salutare i vicini, pinguini felici per il primo caldo dell'anno, pappagalli che amano coccolarsi, becco nel becco. 

La visita al giardino zoologico di Pistoia, con i suoi 50 anni di storia, si può definire davvero un'esperienza che ti riavvicina all'umanità. Anna Maria Ortese, non a caso, chiamava gli animali "piccole persone": «[Ci sono] momenti che un’umile bestia (o ciò che crediamo tale) ci guarda in modo tanto quieto, benevolo, profondo, tanto puro, consapevole, amoroso, «divino», da farci balenare l’idea di una comune Casa, di un comune Padre, un comune Paese, un Reale tanto felice e beato, dal quale partimmo insieme, per naufragare in questo». 

Lo stesso si può dire anche dell'iguana che cerca di osservarti timidamente o del serpente con il quale metti in pratica i rudimenti di Serpentese. Tutt'altro che cieca ripugnanza. 

Immersi in un parco dove anche la vegetazione è una grande protagonista, si concentrano emozioni che risvegliano la sensibilità ecologica, certo, ma soprattutto una grande fame di conoscenza e comunione empatica.
📷 È stato meraviglioso ricominciare a fotografare dopo questa lunghissima pausa causata dalla pandemia. Avevo portato con me l’Olympus solo per scrostarmi di dosso un po’ di ruggine, non era in programma tornare a casa con degli scatti da condividere. Sono solito scattare ormai solo col mio M.Zuiko 25mm f/1.8, che fino a oggi è stato fedelissimo compagno per ogni sessione fotografica: viaggio, ritratto, progetti. Ma per la visita allo zoo questa si è rivelata una lente troppo corta. La scelta ottimale sarebbe stata un teleobiettivo, sicché ho ripiegato sul 14-42mm del kit, che fortunatamente avevo nello zaino. Al termine di questa splendida giornata, nonostante la bellezza degli animali e del parco, mi ha lasciato l’amaro in bocca il fatto di non poter scattare in diverse occasioni: quindi, al mio ritorno, ho acquistato l’M.Zuiko 40-150mm R f/4.0-5.6. Mai più a corto di lenti al prossimo evento!

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